Orsogna e la sua storia
La banda
La Banda di Orsogna fu fondata nel 1797: "La rinomata Banda Rossa", cosi' denominata dalle giubbe rosse delle uniformi, che fu onore e vanto del nostro Abruzzo. Diretta dal compatriota M° Raffaele Di Sipio, allievo del Cav. Cesare De Santis, Prof. di contrappunto e compositore nella Reale Accademia di Santa Cecilia in Roma, conta 109 anni di vita artistica.
Si ricorda che il 30 gennaio 1861 i briganti di Mecola vennero accolti in processione da tutto il popolo con in testa la banda musicale diretta dal M° Ireneo Parlatore con l'arciprete Don Marino Simeoni e la statua di San Nicola, un quadro, il ritratto di Maria Sofia, portato da Don Filippo Verrone e tutto il decurionato: Don Fortunato De Lellis, Don Gaetano Parlatore, Vincenzo Galante, Tommasino Ghigliotti, con grande festa.
Nel 1898, composta da cinquanta elementi, fu diretta dal M° Luigi Santori. Tutto il popolo di Orsogna, le autorita' comunali, nutrivano grande stima ed affetto per la loro banda, a tal punto da concedere ad essa anche dei sussidi, dei contributi per il suo sostentamento.
Nel 1927 la banda, sotto la direzione del nuovo M° Cav. Gino Di Nizio, assunse il nuovo nome: "GRANDE BANDA ABRUZZO ORSOGNA"; ha debuttato in diverse tournee: nel napoletano, nelle Puglie, e via facendo.
Un giorno, pero', per i festeggiamenti in onore di S. Rocco, venne invitata a Guardiagrele. L'accoglienza fu sempre calorosa, ma un tragicomico episodio le capito'. Al termine del concerto in piazza, la banda sfilava per il corso principale ed improvvisamente sbucarono gruppi di giovani malintenzionati, i quali con parole e atti di sfida circondarono i bandisti e innalzarono una rissa. Dovette intervenire la forza pubblica per fermare quei giovani. Alcuni bandisti riportarono ferite e contusioni, ed avviliti e umiliati se ne tornarono ad Orsogna. Qui la reazione fu violenta. Gli orsognesi iniziarono con il bloccare il passaggio ai carrettieri guardiesi doretti a Ortona; successivamente si accinsero ad assalire la sede della Cassa di Risparmio , allora succursale di Guardiagrele, con il fine di metterla a soqquadro; dovettero intervenire i carabinieri per bloccarli. Trascorsa una settimana la folla torno' in piazza ed inizio' ad insultare i rappresentanti del Comune di Guardiagrele e il Maresciallo dei Carabinieri di quella stazione, giunti ad Orsogna per cercare di ristabilire le buone relazioni tra i due paesi. Il giorno seguente su molti cittadini orsognesi vennero spiccati mandati di cattura per oltraggio al pubblico ufficiale, primi fra tutti i bandisti che vennero presi e rinchiusi nelle galere di Ortona e di Chieti. Tra questi anche l'oggi noto Domenico Ceccarossi.
La banda, per i danni subiti(strumenti distrutti, divise a brandelli, ecc.)pote' ricostruirsi solo dopo due anni sotto la direzione dello stesso M° Di Nizio. Ma pian piano, per cause diverse, prime fra tutte quella finanziaria, scomparve dalla scena. Nel 1947 si tento' di ricostruirla ma i tentativi si dimostrarono presto vani: Orsogna era impegnata nella sua ricostruzione.
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La banda
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